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A cura di Yorgos Kostianis

Uno degli elementi più importanti e distintivi che rafforzano l’identità di Concorto Film Festival è la sua visione internazionale. Ampliare gli orizzonti cinematografici del nostro pubblico introducendolo a filmografie estere e poco note è una questione che ci sta particolarmente a cuore.
Di conseguenza, sin dal 2009, parallelamente al concorso principale, abbiamo deciso di cogliere la sfida e dedicare una sezione speciale del festival a un particolare Paese con lo scopo di far luce su prospettive nuove e insolite, indissolubilmente legate al contesto culturale e sociopolitico del paese in questione. Sono nati così i focus su Polonia, Israele, Québec, Corea, Svezia, Belgio, Iran, Grecia, Cuba, Argentina e Romania.
Quest’anno, sempre con lo stesso spirito pionieristico, Concorto rivolge lo sguardo sul cinema nipponico.
Se si volesse condensare la lunga storia della cinematografia nipponica in un’espressione, la scelta più azzeccata sarebbe wabi-sabi. Il significato di questa voce giapponese potrebbe essere definito come un insolito cambiamento di prospettiva che può generare un mutamento interiore molto potente e profondo, in grado di spingerci a rallentare e considerare i dettagli della realtà circostante, in tutte le loro sfumature più squisite ed evocative. Ed è proprio questo l’obiettivo della rassegna organizzata da Concorto: riflettere e indagare su questo concetto attraverso le opere dei giovani autori giapponesi, eredi di questa lunga e ricca tradizione filmica.

And So We Put Goldfish in The Pool di Nagahisa Makoto
Cycle Cycle di Junichi Kanai
Girl of wall di Yuji Harada
Kyo-Netsu di Yuji Mitsuhashi
Nagisa di Takeshi Kogahara
Small People With Hats di Sarina Nihei
Wind di Toshiyuki Ichihara