Giuria
Jukka-Pekka Laakso
Jukka-Pekka Laakso è direttore del Tampere Film Festival. Dal 2000 si occupa della selezione dei film e della programmazione. Condivide il ruolo di direttore e le responsabilità strategiche di pianificazione del festival con un co-direttore.
Jukka-Pekka Laakso è inoltre direttore esecutivo del Pirkanmaa Film Centre di Tampere. Il Pirkanmaa Film Centre è un’organizzazione senza scopo di lucro che gestisce una sala cinema, distribuisce film in tutta la Finlandia e si occupa di educazione ai media.
Jukka-Pekka Laakso è membro sia del Consiglio Nazionale del Cinema Finlandese che dell’European Film Academy.
Konstantina Kotzamani
Konstantina Kotzamani si è laureata presso il Dipartimento di Cinema della Scuola di Belle Arti di Salonicco. I suoi cortometraggi hanno partecipato a diversi festival internazionali, aggiudicandosi numerosi premi.
Nel 2014 il suo cortometraggio Washingtonia ha debuttato in competizione al Festival di Berlino ed ha ricevuto una nomination per l'Orso d'Oro. Washingtonia è stato inoltre premiato dalla Greek Film Academy come miglior cortometraggio del 2014 e nello stesso anno si è aggiudicato il Premio EFA presso il Gent International Film Festival.
Nel 2015 Konstantina Kotzamani ha preso parte e presentato il proprio lavoro a Future Frames, presso il 50th Karlovy Vary Film Festival.
Il suo ultimo cortometraggio Yellow Fieber, in selezione l'anno scorso a Concorto, è stato presentato al Festival di Locarno 2015 all’interno della sezione i Pardi di Domani.
Sarah Jean Kruchowski
Originaria di Duluth (Minnesota), la scrittrice e regista Sarah Jean Kruchowski si è laureata in Comunicazione Etica e Sociologia all'Università del Minnesota, intraprendendo poi una carriera nel mondo della pubblicità etica.
Dopo anni trascorsi a lavorare a Minneapolis in progetti quali A Serious Man dei fratelli Coen, Thin Ice di Jill Sprecher e Factotum di Bent Haner, Sarah Jean si sposta a Los Angeles per conseguire il Master in regia presso l'Università della California. Ha quindi avuto il piacere di lavorare con Bad Robot, Rabbit Bandini, Sony Pictures, Lifetime, e Point Grey.
I cortometraggi di Sarah Jean hanno fatto il giro del mondo, ottenendo riconoscimenti quali il Barbra Streisand Fellowship, l'IFP Fresh Filmmaker Grant, l'Hollywood Foreign Press Donor Award.
Sarah Jean continua a produrre pubblicità con Threevolts, casa di produzione con sede nel Minnesota, e tra i brand promossi conta Delta, Cheerios, Imation, e Hamburger Helper.
Con la sceneggiatrice/produttrice Jackie Vleck, Sarah Jean condivide la casa di produzione Ultraloom, specializzata in cinema sociale visto da una prospettiva femminile. Nel suo tempo libero Sarah Jean si diletta con l'animazione sperimentale e tenta, senza successo, di imparare il francese.
Sarah Momesso
Nata nel 1988 ad Avignone, Sarah Momesso si laurea in Scienze della Comunicazione e ottiene poi un Master in Cultural Development Strategies presso l’Università di Avignone.
Appassionata di teatro e cinema, si avvicina al cortometraggio dopo essere entrata a far parte del gruppo Cinambule, che organizza il festival “Court c’est court!”.
Ha scritto la propria tesi di Master sotto la direzione di Emmanuel Ethis, analizzando le dinamiche sociologiche tra il pubblico del Clermont Ferrand Short Film Festival.
Nel 2012 Sarah entra a far parte del team di Sauve qui peut le court métrage, dove è responsabile comunicazione e pubblicazioni del Clermont-Ferrand Short Film Festival. Dal 2014 è anche membro della commissione selezionatrice del festival.
Tano D’Amico
Tano D’Amico si accosta, quasi per caso, alla fotografia, nel clima della contestazione studentesca del '68. Inizialmente vicino ai gruppi del dissenso cattolico, nel 1969 inizia una lunga collaborazione con Lotta continua e con Potere operaio. I suoi primi reportage sono dedicati al Sud, in Sicilia e in Sardegna. Ma viaggia anche all’estero: per “Il Mondo” va nell’Irlanda della guerra civile (1972) e nella Grecia dei colonnelli (1973). Poi è nella Spagna franchista; in Portogallo durante la rivoluzione dei garofani; più volte in Palestina, sin dal 1975. Negli anni Ottanta e Novanta andrà in Somalia, Bosnia, Chiapas, Stati Uniti. D’Amico è il fotografo dei senza potere, dei vinti, di cui riesce a cogliere la bellezza umana nel disagio sociale. Le sue immagini cercano di restituire dignità a coloro cui la dignità è stata tolta.
Protagonista di numerose mostre fotografiche, D’Amico è autore di molti libri, tra cui: Con il cuore negli occhi. Fotografie dell'Italia quotidiana 1972 – 1982, Palestina, un popolo, Una storia di donne. Il movimento al femminile dal '70 agli anni no global, La dolce ala del dissenso. Figure e volti oltre i cliché della violenza, È il '77, Il Giubileo nero degli zingari, Di cosa sono fatti i ricordi. Tempo e luce di un fotografo di strada.