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A cura di Claudia Praolini
Ubik è una sezione non competitiva del festival in cui trovano spazio le opere dal linguaggio più innovativo. La ricerca di cortometraggi che sperimentano nuove strade di espressione è una prassi che sta alla base della valutazione e della selezione di tutti i film presenti a Concorto, ma con i corti presenti in UBIK ci si è spinti in territori ancora meno esplorati, dove il confine tra cinema e video arte si fa sempre più labile. È un cinema che parla di sé medesimo, un cinema che rivolge l’occhio verso sé stesso, rivelando senza pudore i meccanismi alla base della registrazione visiva, un cinema che, consapevole delle proprie strutture e del proprio specifico linguaggio, decide di “scoprire l’inganno” ma proprio questa procedura fa sì che lo “svelare” renda la visione opaca, come se il meta-cinema fosse una lente che funziona al contrario, in grado di offuscare gli strati infiniti di cui è composta la realtà e l’esperienza della visione.

Days off di Filip Blazek, Repubblica Ceca (2018)
Malanka di P.L. Leger e Pascal Massaoudi, Francia (2018)
Polte (“Flame”) di Sami Van Ingen, Finlandia (2018)
Shooting stars di Magdalena Jaroszewicz, Germania, Polonia (2019)
The Imminent Immanent di Carlo Francisco Manatad, Filippine, Singapore, Italia (2018)
Trapped in the City of a Thousand Mountains di David Verbeek, Paesi Bassi, Cina (2018)
Tropics di Mathilde Lavenne, Francia (2018)