MAIN LOCATION

Parco Raggio e Serra

Via Eugenio Montale, 27
29010 Pontenure (PC)

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La spettacolare location dove si svolge Concorto fu realizzata verso la fine dell’Ottocento da Armando Raggio, genovese, che stabilì a Pontenure la residenza estiva della propria famiglia (la pianura padana residenza estiva per i ricchi liguri, pare un mondo capovolto…). Il progetto fu redatto dall’architetto Luigi Rovelli, che operava specialmente nella zona della riviera ligure negli ultimi decenni del secolo scorso. Il complesso si compone di una grande Residenza Padronale (Villa), un Parco (circa cinque ettari di estensione, con oltre 750 piante autoctone e esotiche, un boschetto di bambù e una ghiacciaia) e una Serra in stile Vittoriano. Il complesso della serra è costituito da un edificio adibito ad abitazione e magazzino e da un corpo in muratura, ferro e vetro disposto su due ali con al centro il Teatrino di Famiglia. Le serre principali sono di forma rettangolare e accoglievano una collezione di orchidee (a sinistra del Teatrino) e di specie esotiche (a destra). All’interno si notano cassoni metallici, strutture in legno e laterizio che ospitavano specie floreali e le tracce dell’impianto di riscaldamento. Addossate anteriormente alle serre principali si trovano serre più piccole e basse destinate alla coltivazione dei gerani. Altre quattro piccole serre (tepidari) completamente indipendenti dal corpo di fabbrica principale avevano coperture rimovibili per consentire il riscaldamento naturale nella bella stagione. Il Teatrino sovrastante in altezza le serre presenta copertura in ferro e vetro ornata da decorazioni in gusto neogotico e pinnacoli in ferro battuto. All’interno si distinguono gli spazi del palcoscenico, del proscenio e una piccola platea in cui venivano collocate le sedie. Vi venivano eseguite recite durante feste di famiglia e rappresentazioni in occasione di varie ricorrenze.

Spazio XNL

Monumentale palazzo liberty, fu edificato negli anni venti come edificio semi-industriale e risistemato nel periodo fascista per adattarlo a sede del circolo ricreativo Filippo Corridori, che vi rimase fino al 1943. Divenne poi sede degli uffici dell’Enel, fino al 2002, anno in cu fu acquistato dalla Fondazione Piacenza e Vigevano che ha in progetto di trasformarlo in un centro per l’arte e la cultura. Si trova al numero 36 di via Santa Franca, si sviluppa su tre piani e fu progettato dal reggiano ing. Guido Tirelli, che lo terminò nel 1923. La facciata fu decorata secondo l’ideologia fascista e l’interno dell’edificio, dove si può ancora oggi ammirare un magnifico scalone che porta al primo piano, fu affrescato nel 1929 dal pittore piacentino Luciano Ricchetti con allegorie dell’attività agricola.

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Palazzo Farnese

Piazza della Cittadella, 29
29121 Piacenza PC

Uno dei più importanti monumenti della città, fu voluto da Margherita d’Austria, moglie di Ottavio Farnese, la quale, decisa a stabilirsi a Piacenza, incaricò l’architetto urbinate Francesco Paciotto di progettare e costruire per lei una adeguata dimora. La prima pietra fu posata l’11 dicembre 1558, ma nel 1560 Paciotto fu sostituito da Jacopo Barozzi detto il Vignola che rielaborò completamente il progetto, trasformandolo in una vera e propria reggia. La costruzione, che terminò nel 1602 a causa di difficoltà finanziarie, fu limitata e neppure terminata ad una sola delle ali previste, quella degli appartamenti della duchessa. Oggi il palazzo ospita l’Archivio di Stato e i Civici musei.

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Palazzo Ghizzoni Nasalli

La monumentale residenza neoclassica, originariamente abitata dai De Magistris Pisone, dai quali pervenne alla famiglia Ghizzoni di Ponte dell’Olio, che ne commissionò la ricostruzione del prospetto all’architetto piacentino Giuseppe Pavesi nel 1839, si affaccia sulla piazzetta di S. Martino in Foro, residuo dell’antico forum della città romana, in adiacenza all’attuale via Roma (antico decumano della città). Il palazzo si eleva su tre piani fuori terra, con ingresso eccentrico, sapientemente calcolato per sfruttare scenograficamente la prospettiva sul giardino. Un cancello in ferro battuto, di pregevole fattura, si apre dietro il portone in legno. Un secondo cancello, con lo stemma del casato, immette al giardino. Qui un’elegante serra neo-dorica funge da fondale prospettico dell’area verde che, secondo una tipologia piuttosto diffusa nelle dimore nobiliari della città, si apre sul retro del palazzo. Il lungo corpo di fabbrica, articolato in sei grandi luci ad arco, e concluso all’estremità nord da una finta luce, è scandito da un ordine di colonne doriche architravate. Palazzo Ghizzoni Nasalli è uno dei pochi palazzi in città ancora dotato di questa splendida struttura di corredo.

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