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Dal 19 al 21 agostoVilla Raggio, Pontenure (PC)
Per ragazze e ragazzi delle scuole superiori
Info e iscrizioni: sara.rinaldi@concorto.com

Per il terzo anno consecutivo ritorna il workshop, destinato agli studenti delle scuole superiori, dedicato al ritratto degli ospiti di Concorto, eseguiti su grande formato analogico con un’enorme macchina fotografica di cartone costruita dagli stessi corsisti.
Il workshop permetterà ai partecipanti di apprendere e mettere in pratica tutti i passaggi necessari per realizzare la scatola fotografica, una camera chiara, una camera oscura, sviluppare il negativo e stamparlo poi a contatto.
L’obiettivo di questo workshop è proprio quello di portare lo studente a un ritorno alle origini della fotografia. Attraverso la scatola fotografica, si realizzeranno ritratti di registi, giurati e ospiti di Concorto 2016; le fotografie saranno poi esposte nella Serra di Parco Raggio e pubblicate in un libro.

Massimo Bersani
Oltre trentacinque anni di fotografia per Massimo Bersani che, come tanti, inizia per passione e solo in un secondo tempo realizza il sogno di trasformare la passione in una professione. Accanto al lavoro come fotografo tradizionale per quotidiani e agenzie di stampa, per la moda e per l’industria, da anni sperimenta – e gioca – ­ con la fotografia, specialmente quella analogica, con un approccio libero e irriverente. Parla una lingua da lui inventata, incomprensibile ai più, fatta di silenzi, mugugni e domande apparentemente senza senso.
Ritrae artisti di tutto il mondo (specialmente italiani, russi e giapponesi), alberi, marionette con vecchie macchine panoramiche o autocostruite.
Stampa a contatto, a tampone, in bagni di camomilla, con foglie e pezzi di corteccia. Strappa i negativi e i positivi, sovrappone, accumula e sottrae. Il suo metodo di lavoro fa sì che ogni opera sia un pezzo unico e non riproducibile. L’ultima scatola fotografica che ha costruito e utilizzato per fotografare gelsi (in inverno, una delle sue passioni) si chiama “Quattro Calzini”, non si sa bene perché: probabilmente ha usato quattro calzini – sicuramente usati – per tenerla insieme.
Tiene laboratori per bambini e ragazzi nelle scuole, dalle elementari alle superiori, utilizzando anche in questo caso approcci non canonici: legno, cartone e carta diventano le materie prime con cui sperimentare. Con un gruppo di studenti ha realizzato una macchina fotografica con un uovo di pasqua di cioccolato, e ha funzionato.
Ritiene – probabilmente a ragione – che queste attività siano molto più serie del suo lavoro di fotografo professionista. Chi non lo conosce lo scambia per il fantasma di Lucio Dalla, chi lo conosce bene lo chiama Maestro, ma questo lo fa innervosire. Quasi tutto fa innervosire Massimo: vietato dire che ha vinto premi in giro per il mondo, vietato pubblicare un suo curriculum ufficiale, vietato esporre le sue foto in maniera ortodossa.