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I cittadini di Piacenza e provincia per quest’estate si devono preparare a una vera e propria bizzarria: le due principali manifestazioni in ambito cinematografico da anni organizzate sul territorio, il Bobbio Film Festival e il Concorto Film Festival, per otto giorni consecutivi si svolgeranno contemporaneamente. Più precisamente dal 20 al 27 agosto, con la serata del 27 dedicata alla doppia premiazione: Concorto assegnerà infatti l’Asino d’Oro nel cortile monumentale di Palazzo Farnese a Piacenza proprio nello stesso momento in cui, a Bobbio, verrà attribuito il Gobbo d’Oro nei chiostri di San Colombano.

Il motivo di questa sovrapposizione è presto detto: Concorto, sin dal 2002, non ha mai cambiato la propria collocazione temporale nell’ultima settimana di agosto, mentre la rassegna di Bobbio ogni anno varia le date scelte per le sue proiezioni. Inoltre, ogni anno Concorto comunica pubblicamente il periodo di svolgimento della successiva edizione del festival con largo anticipo (quest’anno lo ha fatto il 15 ottobre del 2015), mentre occorre attendere sino all’inizio dell’estate per conoscere quello della manifestazione di Bobbio.

Una situazione ridicola, se non nascondesse una sconfortante verità: la poca accuratezza e la scarsa attenzione nella programmazione produrranno, ovviamente, effetti negativi su entrambi gli eventi, costretti, nostro malgrado, a contendersi visibilità sui media e pubblico. Bobbio e Concorto continuano a fare scelte molto diverse a livello di programmazione, ma una parte del loro pubblico di riferimento, come è facile intuire, è la stessa: molti dei soci di Concorto assistono ogni anno alle proiezioni bobbiesi e gran parte dei cinefili piacentini frequentano sia l’una che l’altra manifestazione per poter apprezzare opere cinematografiche differenti per tipologia e provenienza, ma che rappresentano idee complementari di fare cinema. Costringere il pubblico a una scelta è, oltre che desolante, una sconfitta per entrambe le realtà e per il territorio tutto.

Che le due manifestazioni si sovrapponessero (a causa dei continui spostamenti di data del Bobbio Film Festival) era capitato alcune volte anche negli anni passati e già in quelle occasioni ci era parso doveroso segnalare – purtroppo invano – agli amministratori provinciali la necessità di una programmazione territoriale che permettesse di distribuire le varie attività culturali in diversi periodi.

Fino a qualche anno fa poteva sembrare comprensibile che gli organizzatori del Bobbio Film Festival non tenessero minimamente conto di un’iniziativa ancora in via di sviluppo com’era Concorto: nel 2016, tuttavia, ci sembra che questo atteggiamento sia del tutto irresponsabile. Concorto in questi 15 anni si è infatti trasformato in un punto di riferimento culturale e aggregativo per moltissime persone. Decine di volontari lavorano tutto l’anno per la buona riuscita del festival, ospiti italiani e stranieri (autori e operatori del settore) ogni anno, sempre più numerosi, arrivano a Piacenza per partecipare all’iniziativa, molti dei film sono proposti in prima proiezione italiana, il pubblico è in costante crescita, il cartellone si è andato via via arricchendo grazie alla collaborazione con organizzatori di festival internazionali, artisti visivi e musicisti. Non da ultimo, anche i workshop di cinema e fotografia richiamano partecipanti da tutta Italia.

Chi si occupa di arte, di promozione di giovani autori e di cultura non mainstream sa bene quante energie occorre impiegare sul nostro territorio per essere visibili, riconosciuti e credibili. Chi, come la nostra associazione, cerca da anni di affrancare le proprie attività dalla dimensione meramente provinciale, sa quanta perseveranza serva per costruire rapporti e reti in grado di svilupparsi e muoversi in una dimensione internazionale e quanto impegno richieda offrire una programmazione di alto livello; sa inoltre perfettamente che solo attraverso le relazioni e lo scambio con altre realtà del territorio si possono creare radici forti e continuare a crescere.

Lo testimonia la storia di Concorto, ricca di collaborazioni e di aperture verso realtà (locali e non) che si occupano di musica, fotografia, fumetto e arti contemporanee, ma anche di rapporti costruiti nel tempo con gli enti locali, con le scuole secondarie e le università e con tutte le associazioni che operano in ambito sociale e culturale, con le quali il confronto è costante e quasi quotidiano. Facciamo questo perché crediamo in un modello di sviluppo culturale partecipativo. Crediamo che il festival, in particolare, sia un volano che possa trasmettere energia a tutte le realtà coinvolte e visibilità alla moltitudine di esperienze che si sviluppano e realizzano grazie alla dedizione costante di persone che lavorano per dare cittadinanza a forme innovative di cultura. Facciamo questo perché oltre che cittadini di Piacenza ci sentiamo cittadini del mondo e quello che pensiamo di aver fatto in tutti questi anni è proprio portare, attraverso il cinema, un po’ di Europa e di mondo all’interno della nostra città, troppo spesso chiusa in dinamiche personalistiche e localistiche.

Purtroppo tutto ciò si scontra con l’assenza di un piano territoriale e con alcune scelte arbitrarie e calate dall’alto come quella degli organizzatori del Bobbio Film Festival, che impediscono una seria programmazione culturale.

Come abbiamo già scritto, potrebbe sembrare una situazione ridicola e forse qualche osservatore attento dei territori limitrofi una risata se la farà; essa tuttavia non è che l’ennesimo segnale della mancanza di un progetto unitario teso a valorizzare le ricchezze territoriali e culturali di Piacenza e a promuoverle in un modo coerente ed efficace.

Paolo Ligutti
Claudia Praolini
Francesco Barbieri
a nome del Consiglio Direttivo dell’Associazione Concorto