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A cura di Simone Bardoni

Il cinema non è storicamente tra le maggiori tradizioni artistiche del Portogallo. Terra di navigatori, musicisti e scrittori, la Lusitania, che è stata tuttavia fertile per tanti registi del novecento cinematografico. Si parla di autori che fanno parte dell’immaginario collettivo come Manoel De Oliveira, Paulo Rocha, Joao Cesar Monteiro, film celebrati nei festival, una passione critica condivisa per questa cinematografia dalla storia frammentaria. Oggi nel circuito festivaliero si parla tanto di Portogallo, dei nuovi sguardi che arrivano dal suo cinema. Una cinematografia quasi invisibile ai più e allo stesso tempo materiale molto ricco per i cinefili di oggi. Pensiamo a Le mille e una notte (2015) di Miguel Gomes, che è stato il caso cinematografico più celebrato di questi anni, mentre il regista è ora una nuova stella anche fuori dai confini. Un cinema che riflette la crisi economica di un paese soffocato dalle imposizioni e in parte smarrito, dove la visione rarefatta riflette un’inquietudine profonda, che accompagna l’intera nazione. Un’esistenza in bilico nel presente incerto, dove le distrazioni sono vie di fuga da una precarietà generale. Così anche i cortometraggi fanno da specchio al presente, con le loro storie di affetti, disperazioni, fughe e ricerche continue di felicità.
Un Focus in collaborazione con Agencia – Portoguese Short Film Agency e Portugal Film Agency.

AMOR, AVENIDAS NOVAS di Duarte Coimbra (2018)
BALADA DE UM BATRÁQUIO (BATRACHIAN’S BALLAD) di Leonor Teles (2016)
FLORES di Jorge Jacome (2017)
RUSSA di João Salaviza e Junior Ricardo Alves (2018)
TUDO O QUE IMAGINO di Leonor Noivo (2017)